Relazione UE sul patto migrazione e asilo: progressi e sfide per il 2026

La Commissione Europea evidenzia risultati significativi ma invita a nuovi sforzi per rendere pienamente operativo il sistema entro giugno 2026.

23 Giugno 2025
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La Commissione Europea si è riunita mercoledì 11 giugno per presentare la relazione sullo Stato di avanzamento dell’attuazione del patto sulla migrazione e l’asilo cui piena applicazione è prevista entro il giugno del 2026. Con la comunicazione odierna, la Commissione informa il Parlamento europeo e il Consiglio sui progressi compiuti nell’attuazione del patto. La prossima relazione di attuazione sarà pubblicata nell’ottobre 2025.

Il patto sulla migrazione e l’asilo

Il nuovo Patto europeo su migrazione e asilo, approvato dal Parlamento Ue ad aprile 2024 e adottato dal Consiglio a maggio, introduce un sistema comune per la gestione dei flussi migratori e delle richieste di protezione internazionale. Il piano punta a rafforzare il controllo delle frontiere esterne, garantire i diritti fondamentali dei migranti e offrire agli Stati membri maggiore chiarezza ed efficacia nei sistemi di protezione, rimpatrio e asilo. L’obiettivo è una gestione strutturata e condivisa della migrazione, nel rispetto dei valori europei.
Gli atti legislativi del piano sono entrati in vigore l’11 giugno del 2024, la relazione include al suo interno 10 linee guida sui progressi raggiunti e sulle direttive per la futura gestione.
 
– È stato rinnovato Eurodac, la banca dati per la raccolta e la gestione delle impronte digitali, è necessario implementare il sistema affinchè sia in uso in ognuno degli Stati Membri.
– Si stanno definendo le strutture per introdurre i nuovi accertamenti e procedure di frontiera, in particolare vanno stabiliti i luoghi da adibire, gli appalti e le risorse adeguate.
– È indispensabile curare l’accoglienza, nel metodo e nella capacità, in modo da evitare movimenti secondari.
– Serve ridurre i ritardi e recuperare gli arretrati nelle procedure di asilo implementando le capacità e fornendo una formazione adeguata.
– Nuove proposte sulla creazione di un regolamento sui rimpatri che permetta di unificare gli Stati Membri in una linea guida unitaria e colmare le lacune tra procedure di asilo e procedure di rimpatrio.
– È importante giungere a un’equa ripartizione delle responsabilità attraverso una omogenea spartizione dei trasferimenti (normati dal Regolamento di Dublino).
– Focus sulla preparazione del primo ciclo annuale di solidarietà previsto per ottobre 2025 e, nel frattempo, consolidare quello permanente entro il 2026.
– Mobilitarsi per garantire i piani di emergenza, testarli se possibile e renderli coerenti agli altri piani d’emergenza.
– Continuare a rendere operativo il meccanismo indipendente di monitoraggio dei diritti fondamentali e la consulenza gratuita.
– Incrementare gli sforzi nei settori di: istruzione, occupazione, sanità e alloggi.

Nuovi stanziamenti

La Commissione in congiunto con l’agenzia UE Frontex, la EUAA (Agenzia Europea per l’Asilo) ed eu-LISA (Agenzia dell’Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia) consolidano il loro sostegno agli Stati Membri. La Commissione esprime la volontà sua e delle agenzie di sviluppare nuovi strumenti e orientamenti pratici per unire l’Europa sotto affini politiche e valori condivisi e semplificare i procedimenti che strutturano e regolano la migrazione.
Per avvalorare il proprio sostegno, vengono stanziati ulteriori 3 miliardi di euro da utilizzare per l’attuazione del piano e, specialmente, supportare gli Stati Membri che ospitano gli sfollati provenienti dall’Ucraina.
Nel precedente mandato della Commissione Europea terminato nel 2024, erano stati stanziati circa le seguenti somme:

patto

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