Approvato il decreto cittadinanza
L’Aula della Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il cosiddetto decreto cittadinanza (C. 2402), con 137 voti favorevoli, 83 contrari e 2 astensioni. Attesa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro il 27 maggio. Il provvedimento, promosso su iniziativa del ministro degli Affari esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, introduce nuove restrizioni in materia di acquisizione della doppia cittadinanza. In base al nuovo testo, la cittadinanza italiana verrà attribuita automaticamente alla nascita soltanto a chi abbia almeno un genitore, oppure al massimo un nonno, nato in Italia.
PER APPROFONDIRE:
Iter parlamentare concluso
Il decreto era già stato approvato dal Senato e, non essendo stato modificato nel passaggio alla Camera, è ora definitivamente convertito in legge con la seconda lettura parlamentare.
Nel corso della votazione, le forze di opposizione hanno espresso un netto dissenso rispetto al contenuto del provvedimento, criticando duramente le restrizioni introdotte. Toni Ricciardi, deputato del Partito Democratico, ha dichiarato: «Con profondo disprezzo dichiaro il voto fortemente contrario del PD».
La maggioranza ha invece sostenuto compatta il decreto, inclusa la Lega, nonostante in fase di esame al Senato avesse manifestato alcune riserve. In particolare, uno dei tre senatori leghisti membri della commissione, Paolo Tosato, eletto a Verona, si era astenuto. Tuttavia, in sede di votazione finale alla Camera, il gruppo ha espresso voto favorevole, sebbene i banchi della Lega non risultassero al completo.
Fratelli d’Italia ha accolto positivamente l’approvazione del testo. Il deputato Andrea Di Giuseppe ha affermato: «Con questo decreto si chiude una vergogna», auspicando inoltre che rappresenti «solo il primo passo verso una più ampia riforma della materia», con un focus specifico sulla revisione del voto degli italiani all’estero, definito da Di Giuseppe «uno stampificio».
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