Accesso ANPR per Regioni e Province autonome: via libera tramite PDND per finalità istituzionali

Pubblicata la circolare n. 61/2025 del Ministero dell’Interno: requisiti, finalità e adempimenti tecnici per l’interoperabilità tra enti territoriali e l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente

24 Giugno 2025
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Anche Regioni e Province autonome potranno accedere all’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), la banca dati gestita dal Ministero dell’Interno che raccoglie le informazioni anagrafiche della popolazione residente in Italia. L’accesso sarà consentito esclusivamente per lo svolgimento di funzioni istituzionali.
Con la circolare n. 61/2025, la Direzione Centrale per i Servizi Demografici del Ministero dell’Interno ha ufficializzato l’accesso delle Regioni e delle Province autonome ai dati dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) tramite la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Si tratta di un importante sviluppo nella strategia di interoperabilità delle banche dati pubbliche, in attuazione del Codice dell’Amministrazione Digitale (d.lgs. 82/2005) e delle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la transizione digitale della PA.
La possibilità per gli enti territoriali di accedere in modalità automatica ai dati anagrafici rappresenta un passo fondamentale per l’efficientamento delle politiche pubbliche e la semplificazione amministrativa.

PER APPROFONDIRE:

Indice

Interoperabilità strutturata e responsabilità degli Enti

L’accesso avviene attraverso la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), infrastruttura gestita dalla Società PagoPA, che consente l’interoperabilità tra sistemi e banche dati della Pubblica Amministrazione. Gli enti dovranno registrarsi alla piattaforma, stipulare un Accordo di adesione con PagoPA e sviluppare le necessarie interfacce applicative, seguendo le istruzioni contenute nell’Allegato 2 alla circolare.
Elemento chiave del processo è l’Allegato 1, predisposto dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con il supporto del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e del Ministero dell’Interno. Il documento contiene la sintesi delle finalità istituzionali che legittimano l’accesso ai servizi di accertamento dell’ANPR e un’analisi dell’impatto sulla protezione dei dati personali (DPIA), in relazione ai compiti esercitati dagli enti e alle norme che ne autorizzano il trattamento.
Al momento della richiesta, ciascun Ente dovrà dichiarare nella sezione dedicata della PDND di essere in possesso dei requisiti di accesso, specificando la normativa di riferimento e le finalità, in coerenza con l’Allegato 1. A livello operativo, è richiesto il rispetto del principio di accountability: identificazione degli utenti abilitati, tracciamento degli accessi, adozione di misure di sicurezza, e un sistema di monitoraggio delle interrogazioni. Il corretto utilizzo sarà oggetto di controlli da parte del Ministero.

Impatti operativi e indicazioni utili per gli Enti

L’apertura dell’ANPR agli enti regionali e provinciali ha rilevanti implicazioni pratiche: l’integrazione dei dati anagrafici nei sistemi regionali potrà migliorare la gestione dei servizi sociosanitari, del welfare, della fiscalità locale e della programmazione territoriale. Per attivare l’accesso, le amministrazioni dovranno attuare una ricognizione interna su finalità, basi giuridiche e misure di sicurezza, e avviare tempestivamente l’interlocuzione con PagoPA.
In caso di violazioni della sicurezza, è obbligatorio informare sia la società PagoPA secondo le modalità dell’accordo sottoscritto, sia il Ministero dell’Interno all’indirizzo PEC indicato. Per problematiche tecniche, è disponibile il servizio di assistenza su interop.pagopa.it e la repository GitHub all’indirizzo ufficiale del progetto PDND.
L’iniziativa segna un’accelerazione concreta verso un modello di amministrazione basato sull’interconnessione, la trasparenza e l’efficacia nell’erogazione dei servizi al cittadino.

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