Cittadini non UE in Italia 2024: lavoro in crescita, calano famiglia e studio

I nuovi dati ISTAT mostrano flussi in diminuzione, crescita dei permessi per lavoro e trend regionali dei cittadini non comunitari.

30 Ottobre 2025
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Al 31 dicembre 2024 i cittadini non comunitari titolari di un regolare permesso di soggiorno in Italia superano i 3,8 milioni. Nel corso dell’anno sono stati rilasciati 290.119 nuovi permessi, con una flessione del 12,3% rispetto al 2023. La contrazione riguarda tutte le principali motivazioni di ingresso, ad eccezione del lavoro.
Gli arrivi dall’Ucraina si riducono drasticamente (–54,2%), mentre crescono i nuovi permessi per Tunisia (+30,7%) e Perù (+25,7%). Per la prima volta in assoluto, il Bangladesh diventa la principale nazionalità di provenienza (28.045 nuovi permessi, 9,7% del totale), seguito da Marocco (25.776; 8,9%) e Albania, che registra invece un calo del 26%.
Dal punto di vista territoriale, la Lombardia concentra il 20,9% dei nuovi permessi (60.738), seguita da Emilia-Romagna (9,5%; 27.584). La diminuzione complessiva degli ingressi ha inciso soprattutto sulla componente femminile (–20,8%), anche a causa del calo di flussi dall’Ucraina.

Permessi per lavoro: unico comparto in crescita, ma con forti disparità di genere

I permessi per lavoro rappresentano nel 2024 il 13,9% dei nuovi rilasci (40.451 documenti), in crescita del 3,8% rispetto all’anno precedente: l’unica tipologia in aumento. Il fenomeno è trainato dagli uomini (+16,7%), mentre tra le donne si osserva un netto calo (–30,3%).
Le nazionalità più dinamiche sono Tunisia (+79,7%) e India (+48%), che insieme coprono il 68,2% dei nuovi permessi per attività lavorativa. Quasi il 18% dei nuovi titoli per lavoro è rilasciato in Lombardia, seguita da Campania (11,2%) e Veneto (10,8%).
Per tipologia, prevalgono i permessi per lavoro stagionale (45,9%) e quelli per lavoro dipendente (45,1%), seguiti da un 7,9% per ricerca lavoro e da una quota residuale di lavoro autonomo (1,1%). Il modello migratorio si conferma dunque fortemente legato alle esigenze stagionali e a settori a bassa qualificazione.

In calo i permessi per famiglia e studio: rallenta la componente stabile

Dopo tre anni di crescita, i permessi per motivi familiari segnano un calo del 18,8%, pur restando la principale motivazione di ingresso (36,1% del totale). Le diminuzioni più consistenti riguardano i ricongiungimenti ucraini (–44,9%), indiani (–37,8%), albanesi e bangladesi (oltre –28%). Crescono invece quelli per tunisini (+11,6%), cinesi (+11,5%) ed egiziani (+5,7%).
Le regioni più coinvolte sono Lombardia (24,2%) ed Emilia-Romagna (10,5%).
Anche i permessi per studio registrano una contrazione (–26,7%, pari a 20.130 rilasci), dopo tre anni di crescita. Le principali provenienze sono Iran (3.083), Cina (2.557), Turchia (1.722), India (1.031) e Pakistan (833). Le donne rappresentano il 54% dei nuovi ingressi per studio. Gli atenei più attrattivi si confermano in Lombardia (23,2%) e Lazio (16,4%).

Asilo e cittadinanza: più richieste di protezione, cittadinanze in lieve aumento

Nel 2024 sono state presentate 151.120 domande di asilo, oltre 20mila in più rispetto al 2023. Le Commissioni territoriali hanno esaminato 78.565 prime istanze, respingendone il 64,1%.

Respinti oltre due terzi delle richieste di asilo esaminate nel 2024 visual selection

Le acquisizioni di cittadinanza italiana da parte di cittadini non comunitari superano le 217mila unità, in lieve crescita rispetto all’anno precedente, a conferma di un processo di integrazione che, pur rallentato nei flussi d’ingresso, resta consolidato nelle dinamiche di lungo periodo.

Acquisizioni di cittadinanza in leggero aumento visual selection

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