Alla vigilia del Referendum 2025, la pubblicazione n. 2/2025 fornisce un quadro operativo aggiornato e dettagliato per le attività degli uffici di sezione elettorale. Con l’obiettivo di semplificare le procedure e favorire la massima partecipazione, le “Istruzioni” intervengono su aspetti chiave come l’estensione degli orari di voto, la composizione del personale di seggio e, in via sperimentale, la disciplina del voto fuori sede.
Indice
Quadro normativo e ambito di applicazione
La pubblicazione si situa nel contesto costituzionale e legislativo dei referendum popolari di competenza statale, richiamando esplicitamente gli articoli 75, 132 e 138 della Costituzione, la legge 25 maggio 1970, n. 352, e il d.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 . In particolare, le “Istruzioni” dettagliano le modalità operative non solo per i referendum abrogativi, ma anche – in via sperimentale per il 2025 – per l’esercizio del voto da parte degli elettori fuori sede, secondo il decreto legge 19 marzo 2025, n. 27 .
Nuovo calendario delle operazioni di voto
Per il 2025 è prevista una deroga alla disciplina ordinaria: oltre alla consueta giornata di domenica (ore 7–23), si vota anche lunedì dalle ore 7 alle ore 15. Questo allungamento consente una migliore gestione dei flussi e una maggiore partecipazione, soprattutto in presenza di concomitanti consultazioni elettorali locali .
Composizione degli uffici di sezione e onorari
– Seggio ordinario: un presidente, un segretario e quattro scrutatori (in deroga temporanea al consueto “tre scrutatori”), con affiancamento di un vicepresidente scelto tra gli scrutatori;
– Seggi speciali (ospedalieri, domiciliari, carcerari): strutturati con un presidente e due o tre componenti, nominati dal sindaco, che si occupano esclusivamente della raccolta del voto di elettori non deambulanti o temporaneamente domiciliati in altra provincia .
Gli onorari fissi forfetari dei componenti sono allineati alla normativa delle elezioni amministrative, snellendo la gestione contabile degli enti locali.
Voto fuori sede: disciplina sperimentale
Per la prima volta, i cittadini temporaneamente domiciliati (per studio, lavoro o cure mediche) in altro comune possono votare nel luogo di soggiorno, a condizione di almeno tre mesi di permanenza. I Comuni possono assegnare questi elettori alle sezioni ordinarie o istituire sezioni speciali con personale reclutato anche tra gli stessi elettori fuori sede che si rendano disponibili .
Impatto pratico: consente di aumentare l’affluenza e ridurre l’“astensione forzata”, alleggerendo le pratiche di rilascio e riconsegna dei plichi fuori territorio.
Semplificazione e uniformità delle procedure
Le “Istruzioni” propongono:
– un unico verbale e una sola tabella di scrutinio per più referendum contemporanei, con dettagli distinti per ciascun quesito;
– plichi dedicati per ogni categoria di schede (autenticate, valide, nulle, contestate, ecc.), per evitare errori nella fase di formazione e riconsegna;
– un glossario e un indice normativo di rapida consultazione, per agevolare i neo‑assunti e i presidenti di seggio nel rispetto delle scadenze e dei vincoli di legge
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