Con la circolare n. 96 del 2025, l’INPS interviene per fare chiarezza sul regime dei permessi retribuiti per i lavoratori donatori di sangue ed emocomponenti, riaffermando tutele già consolidate e precisando i requisiti operativi. Sebbene indirizzato ai datori di lavoro del settore privato, il documento rappresenta una guida utile anche per la Pubblica Amministrazione, specie nella gestione delle assenze legate alla donazione volontaria.
La base normativa del diritto al riposo retribuito per i donatori è data dall’articolo 1 della legge 584/1967, integrata dall’articolo 8, comma 2, della legge 219/2005. Si tratta di un istituto riconosciuto dalla stessa Corte Costituzionale (sentenza n. 52/1992) come espressione di solidarietà sociale e assimilabile, per finalità, alla tutela del lavoratore-malato.
L’INPS fornisce un elenco dei requisiti necessari per legittimare la fruizione del permesso giornaliero retribuito; in assenza di tali elementi, il diritto al permesso non può essere riconosciuto.

Novità di rilievo riguarda il caso in cui il lavoratore, pur presentandosi al centro trasfusionale, venga escluso dal prelievo per ragioni sanitarie o organizzative. In questi casi, confermati dalla legge 219/2005, la giornata resta retribuita, purché siano specificati nel certificato.

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