Il rilascio dei passaporti presso gli uffici postali si sta affermando come uno strumento strategico per semplificare l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione, soprattutto nelle aree interne e nei piccoli Comuni. Avviata nella primavera del 2024, l’iniziativa ha già portato all’emissione di 90 mila documenti, con numeri che confermano l’efficacia del modello distribuito promosso da Poste Italiane in collaborazione con il Ministero dell’Interno.
Ad oggi, il servizio è attivo in circa 2.300 Comuni aderenti al progetto Polis, destinato ai centri con meno di 15 mila abitanti. L’obiettivo è ambizioso: raggiungere quota 6.900 Comuni entro marzo 2026. Contestualmente, il servizio è stato esteso anche a 13 centri urbani di maggiori dimensioni, tra cui Roma e Milano. A partire dal 22 settembre, si aggiungeranno altre cinque città: Brescia, Livorno, Trapani, Vercelli e Novara, insieme ai rispettivi hinterland.
Piccoli Comuni protagonisti: meno burocrazia, più vicinanza
L’impatto più significativo si è registrato proprio nei piccoli centri, dove l’attivazione del servizio ha ridotto drasticamente i tempi e le distanze per ottenere il documento. Nei Comuni del progetto Polis sono state raccolte ben 63.200 richieste, pari al 70% del totale. In molti casi, si tratta di territori dove l’accesso fisico alle questure era complesso. A Colà di Lazise (VR), ad esempio, sono state presentate 422 domande su una popolazione di 7 mila abitanti; a Fiumefreddo Bruzio (CS), 374 richieste su 4 mila abitanti.
Un dato particolarmente rilevante riguarda la preferenza per la spedizione a domicilio: il 68% dei richiedenti ha optato per ricevere il passaporto direttamente a casa. Inoltre, lo scorso giugno è stato avviato un progetto pilota per estendere il servizio anche in una trentina di micro-Comuni sprovvisti di ufficio postale, dove oggi è possibile inoltrare la richiesta nel centro limitrofo.
Domanda in crescita: il sistema si adatta al territorio
L’espansione del servizio comporta ora la necessità di ricalibrare, in collaborazione con le questure, il numero degli appuntamenti giornalieri. In province come Vicenza, Monza, Bergamo e Potenza, la domanda ha superato le attese. La società guidata da Matteo Del Fante ha già previsto, per l’autunno, un confronto con il Ministero dell’Interno per ottimizzare la distribuzione degli slot, valorizzando la capillarità della rete postale come leva di efficienza e prossimità.
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