Legge italiana sull’Intelligenza Artificiale approvata in via definitiva: novità e impatti

I punti-chiave del ddl sull’intelligenza artificiale

22 Settembre 2025
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Il 17 settembre 2025 il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge n. 1146-B, intitolato “Disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale”. Si tratta della prima normativa nazionale che disciplina in modo organico l’uso dell’AI, fissandone principi, ambiti di applicazione e limiti. Il testo, ora in attesa di pubblicazione, si compone di 28 articoli suddivisi in 6 sezioni e definisce sia i criteri di sviluppo responsabile delle tecnologie, sia i diritti e le tutele riconosciute agli utenti.

Articolo 14: l’AI nella Pubblica Amministrazione

Dei 28 articoli, uno in particolare vede come protagonista il settore della Pubblica Amministrazione. L’AI, volente o dolente, è entrata a far parte degli uffici del pubblico impiego, e la legge vuole tutelare i dipendenti normando l’utilizzo che possono farne per destreggiarsi tra le pratiche con un valido alleato.
In primo luogo, l’articolo 14 specifica lo scopo che la PA deve avere nell’utilizzo dell’AI:

  • Incremento della propria efficienza;
  • Riduzione dei tempi di definizione dei procedimenti;
  • Incremento della qualità e quantità dei servizi erogati.

Tracciabilità e conoscenza

La legge ribadisce un principio cardine: l’intelligenza artificiale può rappresentare un valido strumento di supporto, ma non sostituisce l’attività umana, che resta centrale e insostituibile, nonché pienamente responsabile delle proprie mansioni. I sistemi di AI, tuttavia, possono costituire un ausilio significativo nella gestione, nell’organizzazione e nell’accesso alle informazioni, a condizione che ne siano garantite la trasparenza del funzionamento e la tracciabilità degli utilizzi. In chiusura, il comma 4 introduce una clausola di invarianza finanziaria.

Un ambito che interessa a tutti: i dati personali

Uno scoglio importante, punto nevralgico attorno al quale gravitano tutti gli scettici: i dati personali. C’è chi crede che l’AI li rubi sotto i nostri occhi e che nulla può fermarla e chi teme così tanto la divulgazione delle proprie informazioni da non accettare più nessun cookie. La soluzione è nel mezzo ed è conoscere, il più possibile. La nuova legge stabilisce che l’AI deve garantire il trattamento lecito, corretto e trasparente dei dati personali e la compatibilità con le finalità per le quali sono stati raccoltiin conformità con il diritto dell’Unione europea. Le informazioni e le comunicazioni relative al trattamento dei dati connesse all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale non devono cadere nei tranelli del linguaggio contorto di cui soffre, spesso, anche la giurisprudenza: le informazioni devono essere rese con linguaggio chiaro e semplice, in modo da garantire all’utente la conoscibilità dei relativi rischi e il diritto di opporsi ai trattamenti autorizzati dei propri dati personali.
Il comma 4 della legge apporta una specifica disposizione volta a garantire l’accesso dei minori alle tecnologie di AI: l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale da parte dei minori di 14 anni annesso del trattamento dei loro dati personali richiede il consenso dei genitori o di chi ne fa legalmente le veci, nel rispetto di quanto previsto dal regolamento (UE) 2016/679 e dal codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al d.lgs. n. 196/2003. Al di sopra dei 14 anni, i minori possono accettare il consenso al trattamento dei dati personali connessi all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale in autonomia.

FORMATO CARTACEO + ILIBRO

Guida pratica all’adozione dell’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione

L’Intelligenza Artificiale generativa è già entrata negli uffici pubblici, spesso in modo spontaneo e non regolato. Questo manuale offre alla Pubblica Amministrazione e a tutti i suoi addetti uno strumento operativo completo per affrontare le sfide portate da questa nuova tecnologia, evitando rischi e cogliendo tutte le opportunità.L’adozione dell’AI non può essere affidata al mero entusiasmo tecnologico né abbandonata alla frammentarietà di iniziative locali disconnesse. Al contrario, richiede una visione sistemica, una strategia di lungo periodo ed una leadership pubblica all’altezza della sfida. Ma, prima ancora delle soluzioni tecniche, serve un cambio di mentalità. Il futuro della PA digitale si costruirà sulla capacità di integrare l’innovazione senza rinunciare ai principi costituzionali e sarà plasmato quotidianamente da dirigenti, funzionari, tecnici e collaboratori che useranno la tecnologia non come fine, ma come mezzo per migliorare la qualità dell’azione amministrativa e rafforzare il legame fiduciario con i cittadini.Con un linguaggio chiaro e rigoroso, l’autrice guida enti, dirigenti, funzionari e responsabili digitali nell’adozione consapevole dell’AI, nel rispetto delle norme: AI Act, GDPR, Linee guida AgID.Il volume aiuta a:› capire cosa si può fare (e cosa no) con l’AI generativa› ridurre i tempi delle attività ripetitive senza compromettere legalità e trasparenza› formare il personale all’uso corretto degli strumenti AI› governare il cambiamento senza subirlo.Una guida indispensabile per una Pubblica Amministrazione moderna, competente, compliance e davvero digitale. Giovanna PanucciAvvocato esperto in privacy, protezione dei dati personali e intelligenza artificiale. DPO e AI Strategist, iscritta all’Albo dei Maestri della protezione dei dati & Data Protection Designer®, Founder di “Gladiatori Digitali”, la prima community italiana dedicata all’uso dell’AI generativa per professionisti, aziende e pubbliche amministrazioni e ideatrice del concetto di “Legal Prompting”, il prompt engineering per il mondo giuridico.  

 

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