La nuova legge n. 182/2025: cosa cambia per stato civile e polizia mortuaria

Ricorderemo il 2025 come un anno “scoppiettante” e in costante “movimento”. Fin dai primi mesi, le innovazioni intervenute in materia di cittadinanza hanno prodotto effetti rilevanti sull’attività degli uffici di stato civile. A ciò si è affiancata l’introduzione di ANSC, che ha segnato il passaggio a un modello di digitalizzazione strutturato e unitario, non privo di complessità applicative, ma caratterizzato da un potenziale di significativo impatto sull’organizzazione, sulle procedure e sull’uniformità dell’azione amministrativa.

Proprio l’esigenza di uniformare e razionalizzare il quadro normativo e operativo costituisce il filo conduttore degli interventi legislativi del 2025, esigenza che emerge preponderante nell’ambito della polizia mortuaria.

Le novità dell’anno, infatti, non si esauriscono qui: con l’entrata in vigore il 18 dicembre della legge 2 dicembre 2025, n. 182, recante «Disposizioni per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese», il legislatore è intervenuto anche su questo settore, introducendo agli articoli 36 e 37 modifiche sostanziali alla legge 130/2001 e all’art. 74 del d.P.R. 396/2000.

L’art. 1 della rinnovata legge 130/2001 si apre affermando: “Nel territorio italiano la cremazione è disciplinata dalla presente legge e le disposizioni in contrasto con essa sono abrogate”, rispondendo all’esigenza di una disciplina più uniforme a livello nazionale, già espressa quest’estate nel parere del Consiglio di Stato n. 855 dell’8 agosto 2025, in risposta a un quesito della Regione Piemonte sulla destinazione delle ceneri derivanti da resti mortali (punto 3.5.2).

In pratica, quali sono le novità più rilevanti e immediatamente applicabili per gli Ufficiali di stato civile e gli operatori di polizia mortuaria?

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