I comuni, che non stanno mai... fermi
I comuni, che non stanno mai… fermiTra la strumentazione che l’ISTAT pone a disposizione, anche in vista della operazioni dei prossimi Censimenti generali, vi è anche un complesso sistema di elencazioni concernenti i comuni, riferite all’aggiornamento al 30/6/2010, in cui gli elementi di preziosità non sono tanto le denominazioni, quanto le . variazioni, come l’elenco dei comuni soppressi, inclusi quelli soppressi prima dell’anno 1966 e ai comuni ceduti ad altra Nazione, per cui sono utilizzati codici con posizioni successive alla 801 nell’ambito della provincia di ultima appartenenza nel caso dei comuni soppressi, le posizioni successive alla 701 nel caso di comuni non più appartenenti all’Italia, per questi ultimi utilizzando, quali codici provincia: 701=Fiume – FM, 702=Pola – PL , 703=Zara – ZA (per curiosità, ma risalente a ben prima del 1966, vi erano anche le province AA, AM, ER, GS, HA, SG, R+, LIBIA B: LIBIA D, LIBIA M, LIBIA T.
Potrebbe anche essere utile ricordare come nel 2001 l’ISTAT abbia pubblicato il volume “Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000”, sulla base del quale vi è stata la codifica delle relative denominazioni: I comuni possono essere interessati da variazioni amministrative e territoriali, le prime riguardanti l’istituzione (CS), la soppressione (ES), il cambio di denominazione (CD), il cambio di appartenenza alla provincia (AP), che avviene automaticamente e necessariamente al costituirsi di una nuova provincia, per i comuni che la compongono (di norma il codice dei comuni della provincia cedente rimane invariato, regola che per altro è stata disattesa nel caso della costituzione delle province di Oristano, Isernia e Pordenone, quando anche i comuni delle province cedenti di Cagliari, Campobasso e Udine sono stati rinumerati); le seconde considerano lo scambio di territorio tra due o più comuni, con 2 possibilità: acquisizione di territorio (AQ), cessione di territorio (CE).
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