La complessità delle disuguaglianze nella mortalità
Nel 2021, l’ISTAT ha pubblicato il terzo aggiornamento degli indicatori per il monitoraggio delle disuguaglianze sociali nella mortalità in Italia. Questo rilascio rappresenta un passo fondamentale per comprendere le dinamiche della mortalità in base a caratteristiche demografiche, sociali e territoriali.
Attraverso l’integrazione dell’Indagine sui decessi e le cause di morte con il Registro Base degli Individui (RBI), è stato possibile costruire tassi di mortalità coerenti, aggiornati annualmente e standardizzati secondo parametri come età, sesso, residenza e titolo di studio. Il titolo di studio, utilizzato come proxy per la condizione socio-economica, evidenzia con chiarezza l’incidenza delle disuguaglianze sociali sulla mortalità, fornendo un quadro esaustivo delle disparità presenti nel nostro Paese.
Analisi: mortalità per classi di età, titolo di studio e cause di morte
Le tavole di dati pubblicate includono tre file principali, organizzati per macro classi di età (30-69 anni, 70-84, 85 e più) e ripartiti per sesso, regione e causa di morte, con tassi standardizzati di mortalità totale e per 25 gruppi di cause di morte, con riferimento all’anno 2021. I tassi sono standardizzati anche all’interno delle macro classi di età.
Oltre alle tavole Excel, l’utente ha a disposizione un Data-Base Excel esaustivo che contiene, per maschi, femmine e totale, i tassi standardizzati, il numero assoluto dei decessi e la popolazione media. Il Data-Base è agevolmente interrogabile selezionando direttamente le modalità desiderate delle variabili sesso, titolo di studio, macro classi di età, causa di morte, ripartizione geografica e regione di residenza.
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