Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose: il nuovo dossier di Avviso Pubblico

Nella prefazione il presidente dell’ANAC Giuseppe Busìa richiama alla necessità di una risposta istituzionale più forte, coordinata e trasparente

5 Dicembre 2025
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Il 2 dicembre è stato presentato il nuovo dossier di Avviso Pubblico dedicato ai Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa“Il Male in Comune”, questo il titolo del rapporto, rappresenta una fotografia aggiornata di un fenomeno che continua a intaccare il cuore della vita amministrativa italiana, colpendo non solo piccoli centri ma anche enti di grandi dimensioni, costretti talvolta a interrompere l’amministrazione eletta per lasciare spazio al commissariamento. L’immagine che emerge è quella di istituzioni locali indebolite e spesso permeabili agli interessi criminali, con un impatto diretto sulla quotidianità dei cittadini e sulla qualità dei servizi essenziali. Un allarme che richiama, ancora una volta, alla necessità di intervenire in modo strutturale e non emergenziale.

Busìa: “La mafia entra dove l’Amministrazione è fragile” 

Il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busìa, autore della prefazione al dossier, è intervenuto illustrando gli aspetti più critici messi in luce dal rapporto. Le infiltrazioni mafiose, ha ricordato, sono “il segnale di un fallimento”, il sintomo della capacità delle organizzazioni criminali di radicarsi nelle istituzioni e di trarre vantaggio da cattiva gestione, opacità, regolamenti mancanti, controlli insufficienti e ricorso improprio all’urgenza o agli affidamenti diretti. Una “maladministration” che non solo apre varchi alla criminalità, ma sottrae risorse e opportunità alle comunità locali. Preoccupa inoltre – sottolinea Busìa – il fatto che queste criticità permangano spesso anche durante la gestione commissariale, segno di un degrado amministrativo che non può essere risolto in pochi mesi di intervento straordinario.

Riformare il sistema per evitare che il commissariamento sia un punto di arrivo 

 “Il Male in Comune” non si limita alla denuncia: offre proposte concrete per migliorare la normativa sullo scioglimento dei Comuni per mafia e per integrare strumenti più flessibili, come le misure di gestione straordinaria delle imprese coinvolte in appalti critici. Busìa richiama la necessità di una risposta “oltre il commissariamento”, fondata su Amministrazioni resilienti, reti tra enti, formazione, trasparenza e partecipazione civica. La lotta alla mafia – ribadisce – non può essere solo repressione: è una battaglia culturale, che passa attraverso il buon governo, la credibilità delle istituzioni e la capacità della società di costruire anticorpi democratici.

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