Abbiamo ricevuto via e-mail da parte di una nostra residente una dichiarazione di cambio residenza all’interno dello stesso Comune presso l’abitazione del figlio. Alla pratica risulta allegata una dichiarazione da parte di un istituto nella quale viene indicato che l’interessata è attualmente ospite della struttura per un periodo non definito. Abbiamo considerato ricevibile l’istanza e registrato la variazione di residenza. Successivamente abbiamo contattato il figlio, il quale afferma che la madre è temporaneamente presso l’istituto per esigenze di assistenza e cura. Considerato che l’accertamento della polizia locale sarà sicuramente negativo, intendiamo chiedere formalmente ulteriori chiarimenti all’istituto affinché produca una dichiarazione dalla quale emerga la motivazione (che vada a giustificare l’assenza nella casa del figlio) e il carattere di temporaneità dell’ospitalità. Qualora venga confermato quanto dichiarato verbalmente dal figlio, chiediamo se sia possibile poter confermare la residenza considerato che, uscita dall’istituto, l’interessata rientra nel luogo di dimora abituale rappresentato dalle relazioni familiari e sociali (Cassazione civile, Sez. II del 14 marzo 1986, n. 1738). I dubbi nascono dal fatto che la signora ha attualmente la disponibilità di un’altra abitazione (quella da dove proviene e dove risulta ancora proprietaria, nella quale non risulta residente nessuno) che è a pochi metri dall’abitazione del figlio.
Cambio di residenza durante il ricovero temporaneo per motivi di cura. È possibile?
Criteri e soluzioni per la registrazione anagrafica in caso di assenza prolungata
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