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Un passo avanti nell’attuazione del Patto migrazione e asilo
La Commissione europea ha presentato una proposta per l’istituzione di un primo elenco comune dell’Unione europea dei Paesi di origine sicuri. L’iniziativa anticipa alcuni aspetti chiave del Patto sulla migrazione e l’asilo, che entrerà in vigore nel giugno 2026. L’obiettivo è trattare più rapidamente le domande di asilo considerate, in base a criteri statistici e oggettivi, probabilmente infondate.
- Clicca qui per leggere: Relazione annuale sui Paesi di origine sicuri 2025
Procedura accelerata per i Paesi con basso tasso di riconoscimento
La proposta prevede che gli Stati membri possano applicare procedure di frontiera o accelerate per i richiedenti asilo provenienti da Paesi in cui il tasso medio di riconoscimento della protezione internazionale sia pari o inferiore al 20%. Tali procedure permettono un esame più celere delle domande, mantenendo comunque la necessità di una valutazione individuale.
I Paesi inclusi nel nuovo elenco UE
L’elenco proposto comprende: Kosovo, Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Marocco e Tunisia. Alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, dispongono già di elenchi nazionali. L’elenco UE intende armonizzare le pratiche tra Paesi, senza sostituirsi a quelli esistenti.
Flessibilità e valutazione caso per caso
La designazione di un Paese come “di origine sicuro” non implica automaticamente che tutti i suoi cittadini siano in condizioni di sicurezza. Gli Stati membri possono escludere regioni specifiche o categorie chiaramente identificabili. Resta fermo l’obbligo di esaminare ogni domanda di asilo singolarmente. La proposta si basa su un’analisi condotta dall’Agenzia dell’UE per l’asilo, integrata da informazioni di Stati membri, SEAE, UNHCR e ONG. I criteri tengono conto del tasso di riconoscimento, del numero di richieste e della presenza nei sistemi nazionali.
Prossime tappe
Il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno ora esaminare e approvare la proposta. L’elenco potrà essere aggiornato nel tempo: nuovi Paesi potranno essere inclusi, sospesi o rimossi, se non rispetteranno più i criteri.
Fonte: Integrazionemigranti.gov.it
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