Con il decreto-legge 27 dicembre 2025, n. 196, il Governo interviene per disciplinare le consultazioni elettorali e referendarie previste nel 2026. Il provvedimento, approvato su proposta del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, mira a garantire ordinato svolgimento delle tornate elettorali, ottimizzando tempi e procedure e favorendo la partecipazione degli elettori.
Tra le ragioni dell’intervento si evidenziano: la necessità di prolungare le operazioni di voto, consentendo una maggiore flessibilità ai cittadini, e quella di coordinare i procedimenti in caso di contemporanea presenza di più consultazioni, al fine di evitare disagi organizzativi. Il decreto risponde inoltre all’esigenza di limitare possibili affollamenti presso i seggi, facilitando l’accesso in sicurezza e riducendo le interferenze con l’attività scolastica nei plessi sede di seggio.
Indice
Apertura straordinaria dei seggi e regole per l’election day
Il cuore del decreto riguarda il prolungamento della durata di voto: per tutte le consultazioni del 2026 le urne rimarranno aperte domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15, in deroga alla normativa ordinaria.
Il provvedimento disciplina anche l’accorpamento delle consultazioni (cosiddetto election day). In caso di referendum abbinati a elezioni suppletive o amministrative, le procedure operative e i compensi seguiranno criteri uniformi: lo scrutinio avverrà nell’ordine stabilito, garantendo prima le consultazioni referendarie e successivamente le elezioni suppletive o amministrative, con lo scrutinio circoscrizionale rinviato alle ore 9 del martedì.
Queste regole consentono di ottimizzare il personale e i tempi di gestione dei seggi, riducendo i disagi per cittadini e amministrazioni e generando risparmi sulla spesa pubblica.
Compensi, costi e indicazioni operative per gli Enti locali
Per compensare l’impegno aggiuntivo derivante dal prolungamento delle operazioni di voto, il decreto prevede un incremento del 15% degli onorari forfettari spettanti ai componenti degli uffici elettorali di sezione e dei seggi speciali. Gli oneri complessivi per lo Stato ammontano a circa 6,1 milioni di euro, coperti mediante riduzione del fondo speciale di parte corrente del MEF.
Inoltre, il decreto stabilisce disposizioni per il riparto delle spese tra Stato ed Enti locali, con l’obiettivo di garantire la piena copertura finanziaria delle attività. Per i Comuni e le Prefetture, le implicazioni pratiche sono immediate: è necessario programmare turnazioni, logistica dei seggi e coordinamento del personale, assicurando tempi adeguati per il voto e per gli scrutini, soprattutto nelle situazioni di consultazioni multiple.
Il provvedimento è già vigente dal 28 dicembre 2025 e dovrà essere convertito in legge, confermando l’impianto organizzativo e le regole operative delineate.
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