Nuove regole carta d’identità: stop al rinnovo per chi ha più di 70 anni

Semplificazioni, Zangrillo annuncia lo stop al rinnovo della carta d’identità per gli over 70 nel nuovo decreto

13 Novembre 2025
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Nel prossimo decreto Semplificazioni farà il suo ingresso una novità destinata a incidere sulla quotidianità di milioni di italiani: l’abolizione dell’obbligo di rinnovo della carta d’identità per chi ha superato i 70 anni. L’annuncio è arrivato dal ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, che ha definito la misura «un passo concreto per rendere più semplice la vita ai cittadini».
Oggi la carta d’identità ha una validità di dieci anni per gli adulti, con scadenze differenziate per i minori. In base alla nuova norma, invece, una volta superata la soglia dei 70 anni, il documento non dovrà più essere rinnovato periodicamente. L’intento è quello di ridurre gli adempimenti burocratici per una fascia di popolazione che, spesso, incontra difficoltà logistiche o fisiche nel recarsi agli sportelli comunali.

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Semplificazione amministrativa e nodi ancora da sciogliere

L’impatto della misura è potenzialmente rilevante: secondo i dati ISTAT, in Italia vivono oltre sette milioni di persone con più di 75 anni. L’esonero dal rinnovo alleggerirà il carico di lavoro degli uffici anagrafe e ridurrà l’afflusso agli sportelli, contribuendo a un uso più efficiente delle risorse comunali.
Restano però da chiarire diversi aspetti tecnici. In primo luogo, la sorte dei cittadini di età compresa tra i 61 e i 69 anni, la cui carta scadrà al compimento dei 70: dovranno procedere a un ultimo rinnovo o la validità del documento verrà automaticamente estesa? Inoltre, andranno definite le modalità per gestire eventuali variazioni dei dati anagrafici (indirizzo, stato civile) o l’aggiornamento della fotografia, che dopo molti anni potrebbe non rappresentare più fedelmente il titolare.
Si tratta di dettagli non secondari, che dovranno essere specificati nel testo del decreto o nei successivi atti attuativi, per garantire omogeneità applicativa e certezza del diritto a livello nazionale.

Le ricadute pratiche e le prospettive per i Comuni

L’iniziativa si inserisce in un più ampio pacchetto di semplificazioni destinato a modernizzare i rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Per gli uffici demografici, la novità potrebbe tradursi in un alleggerimento delle pratiche e in una riorganizzazione delle agende di rilascio della CIE, ma anche in minori entrate legate ai diritti di segreteria.
Dal punto di vista dei cittadini, il beneficio è evidente: meno scadenze, meno attese e un adempimento in meno da ricordare. Tuttavia, sarà importante garantire procedure volontarie di aggiornamento per chi desideri rinnovare la foto o verificare i propri dati anagrafici.
La sfida, ancora una volta, sarà trovare un equilibrio tra semplificazione e sicurezza, assicurando che la digitalizzazione dell’identità non comprometta la certezza dell’identificazione. Il decreto, atteso in Parlamento nei prossimi giorni, rappresenta un tassello simbolico ma significativo nella costruzione di una Pubblica Amministrazione più accessibile e vicina ai cittadini.

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